Il termine psicoterapia deriva dal greco (psycho-therapèia) e significa letteralmente “cura dell’anima”.
Lo scopo del lavoro psicoterapeutico può essere individuato, in termini generali, nell’attivazione di quei processi di cambiamento e di adattamento positivo alla realtà di vita che, in un certo momento della propria esistenza, appaiono bloccati, interrotti o deviati dal disagio o dalla malattia psichica.

Nonostante, nel corso della storia di questa disciplina, i tentativi di definizione e sistematizzazione del sapere siano confluiti in una miriade di orientamenti e approcci teorici differenti, tutte le possibili definizioni convergono sul fatto che la psicoterapia è quell’insieme di pratiche di cura della sofferenza psichica.
Curare la sofferenza psichica non vuol dire soltanto ridurre, o eliminare, i sintomi che affliggono l’esistenza individuale ma anche, e soprattutto, affrontare un percorso guidato alla conoscenza di sé, ovvero intraprendere una strada in cui è possibile scoprire e scoprirsi, alla ricerca del nostro mondo interiore ancora inesplorato.
Lo psicoterapeuta diventa pertanto un co-costruttore della realtà che accompagna il paziente lungo i tortuosi sentieri della mente e delle emozioni per trovare un nuovo punto di vista su di sé e sul mondo. Per questo motivo, nell’ambito dei percorsi psicoterapeutici individuali, è importante sottolineare che la qualità della relazione che si stabilisce tra terapeuta e paziente, risulta il miglior fattore prognostico.
Intraprendere una psicoterapia vuol dire sperimentare e apprendere una modalità di gestione più adattiva delle proprie attivazioni emozionali ed ottenere una maggiore consapevolezza del proprio peculiare modo di esperire la realtà e di dare significato all’esperienza.

L’equipe è composta da:

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La Psicoterapia familiare ad orientamento sistemico-relazionale si fonda sul presupposto che i sintomi e il disagio del singolo soggetto siano il risultato di un complesso intreccio tra l’esperienza soggettiva/personale, la qualità delle relazioni interpersonali più significative e la capacità cognitive di autovalutazione della propria situazione

Psicoterapia familiare 
In questa prospettiva la famiglia è intesa come il sistema vivente di riferimento principale nell’esperienza emotiva di una persona ed anche il primo contesto esperienziale all’interno del quale i sintomi assumono una funzione precisa per il funzionamento relazionale sia del singolo individuo che del gruppo di persone che ne fanno parte. I conflitti in genere tendono a disgregare il sistema-famiglia creano una tensione emotiva che di solito viene vissuta in termini drammatici da tutti i membri della famiglia.La terapia familiare interviene operando attraverso vari livelli:

  • la storia trigenerazionale della famiglia, andando ad osservare/analizzare il modello genitoriale. interiorizzato dai genitori del bambino partendo dal presupposto che una madre ed un padre prima di diventare tali, sono stati anche loro figli.
  • l’organizzazione relazionale e comunicativa attuale della famiglia.
  • la funzione del sintomo del singolo individuo nell’equilibrio della famiglia.
  • la fase del ciclo vitale in cui si trova la famiglia, cioè la fase evolutiva attraversata ad esempio l’uscita da casa dei figli a seguito del matrimonio, il decesso di un genitore o della nascita di un figlio, etc…) in quanto questi eventi costringono il sistema a riorganizzarsi e ad evolvere verso nuove dinamiche relazionali.
  • le tecniche da attuare sia nelle sedute terapeutiche che a casa, si strutturano intorno alle problematiche dei ruoli, della gerarchia, delle alleanze e della qualità della comunicazione.


Parole chiave:

Castelfiorentino, Certaldo, Firenze, Psicoterapeuta, Psicoterapia, Psicoterapia familiare